La Serbia è un film di Kusturica con persone vere, ospitali in modo imbarazzante, politicamente scorrette in modo altrettanto imbarazzante. E’ l’Italia degli anni 60, in ripresa, con ancora le ferite della guerra da leccarsi. Una civiltà contadina che cerca di darsi un tono. E’ un po’ come tornare a casa, in famiglia al paesello; il fatto che non sia la tua è un dettaglio secondario.
Noterelle varie
- Se sei ospite pensaci bene prima di finire una birra: magicamente ne apparirà un’altra piena davanti a te.
- In Serbia la grappa (di prugne solitamente ma non solo) è un aperitivo non un digestivo.
- Il viaggio Slovenia, Zagabria, Belgrado in molti aspetti è simile al viaggio Lugano, Milano, Napoli. Gli sloveni, da relativamente poco in Europa, con ancora tutto pulito nuovo ed incellofanato, bravi come i primi della classe. I croati in ansia da prestazione, che cercano di passare l’esame di settembre. I serbi superbamente indifferenti alla questione e infastiditi dalle regole. Non sanno che cosa li aspetta, poveri loro…
- Le donne di Belgrado credo considerino un affronto al buon gusto indossare una gonna, o degli short, che copra molto più dello strettamente necessario…
- Zagabria in agosto è molto meglio che in novembre.
- Come è possibile incontrare e parlare in italiano con la stessa (sconosciuta) persona a distanza di due anni nello stesso posto?
- Il caffè turco è davvero buono.
- Mi è venuta voglia di fare un corso di serbo (croato)
- Un vegano in Serbia morirebbe di fame, o forse prima di crepacuore.
UPDATE: la parte confortante è che, a quanto pare, qualcuno legge davvero questo blog…